Brani:  
 

Come porta i capelli la felicità?

Cap.1
"
Felicità o qualcosa del genere"
pp. 8-10
Ma insomma, cos’ è la felicità?
E lo vuoi sapere da me, dopo diecimila anni di ricerche, di speculazioni, di interrogativi, di proposte?
Posso provare a dirti, se proprio ci tieni, cos’è la felicità per me:
la felicità è tanti puntini luminosi nel buio.
Puntini luminosi che si possono moltiplicare esponenzialmente alla capacità di lasciarsene investire.
Bada bene: i puntini non si possono afferrare, nè si possono tenere legati a sé.
Come l’acqua, come il vento: stringi il pugno e rimani a mani vuote.
Sfioràti, bagnàti , accarezzàti per sapere di cosa si tratti, per scoprire come sia.
Puntini tanto più luminosi quanto più è buio lo struggimento per un mondo che superi le cose del mondo, per un assoluto che, per ora e qua, risulti irraggiungibile.
Puntini di luce,
attimi indimenticabili,
feritoie
verso un tempo
che non può passare
perché non c’è,
feritoie
verso uno spazio
che non ha larghezza,
non ha lunghezza
e non ha profondità
perché non c’è.
Vuoi vedere: è per questo mio modo di pensare che io riesco ad adocchiare, a volo, di tanto in tanto, come porta i capelli la felicità? Mah!
Ogni tanto, la gente mi chiede il titolo del libro che  sto scrivendo adesso.
”Come porta i capelli la felicità?” rispondo io, sapendo bene, fra me e me, che se non trovavo il titolo, il romanzo non avrei saputo nemmeno cominciarlo.
Il titolo è la colla: io avevo, in testa, tutti i pezzi ma nessun modo per metterli insieme.
Bello mi rispondono, colpiti, soprattutto i miei estimatori e poi aggiungono un po’ confusi: ma come li porta i capelli?
Già. E chi lo sa… dipende… faccio io a loro, sibillina senza volerlo, e ribadisco con me: una persona puoi non conoscerla affatto ma se qualcuno ti chiede di ‘lei’ , la felicità  è femminile perbacco, tu puoi raccontare, almeno, che è bionda, bruna , con i ricci o liscia, con i capelli corti corti o lunghi e vaporosi.
Significa conoscenza questa?
No: tu l’hai vista per un attimo e non sai più nulla di lei.
Si da il caso che noi non sappiamo proprio nulla, qua , della felicità ma se siamo intelligenti, ho scoperto, possiamo  adocchiarla per un attimo: troppa gente pretende di essere felice ma non cerca , non vuole capire, non vuole nemmeno scorgere almeno “ come porta  i capelli.”
Una volta saranno due ciuffetti di bambina,
un’altra il ciuffo del tuo amato,
un’altra volta ancora la capigliatura arruffata di tuo figlio,
ed avrà la felicità la zazzera buffa dell’adolescenza,
impomatata per un’occasione importante della tua vita,
inzuppata dopo una corsa ,
sarà una treccia con le ciocche ribelli che sembrano non finire mai mentre stai ad inanellarle tra le dita,
potrà portare una pettinatura tirata dietro, lucida, senza civetteria, per un impegno dolente ma che ti gratifica,
avrà il colore della giovinezza,
l’argento della maturità,
sarà scompigliata per le risate e per le cose comiche ,
profumerà della seduzione che scopri ancora di avere,
sarà fluente e vaporosa per le tue vittorie,
discreta e sbarazzina perché,
in fondo in fondo,
non te ne importa niente delle tue sconfitte,
e…e…e così all’infinito,
se vuoi.
E allora: buona felicità!

 
     
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